Il bidone

Lo ammetto. Ci ero quasi cascato. La Finanziaria Prodi-Padoa Schioppa mi aveva “sedotto” pur non condividendone un solo punto.

Mi aveva sedotto per il fatto che, come dichiarato dai rappresentanti del Governo, si trattasse di una manovra atta a ridistribuire la ricchezza, verso una maggiore equitá. Non riesco a pensare a nulla di piú castrante per un Paese. Equiparare equitá a ridistribuzione della ricchezza. Equitá sta nel far pagare ai contribuenti una quantitá moralmente equa (per l’appunto) in base meritocratica e non solo solidale. Quindi niente bastonate al ceto medio e ai ricchi perché cosí si ottiene solo un livellamento verso il basso con conseguenze disastrose nel lungo periodo (il classico: chi me lo fa fare a dichiarare il reddito reale…). Ma queste sono solo opinioni mie personali e ritornando alla frase introduttiva: piú equitá ridistrubuendo la ricchezza.

Fa parte del DNA della sinistra, parte fondante del programma e piú volte promesso da Prodi durante la campagna elettorale. “Si deve spostare il carico su chi ha spalle meno deboli”. Cosí doveva essere e a prima vista, ad una occhiata superficiale, le promesse elettorali sembravano in gran parte mantenute. Lodevole anche da parte di chi, come me, non ne condivide assolutamente il principio. Ripeto, “sedotto”.

Sarebbe comunque bastato questo argomento per alimentare la battaglia del fronte contrario. Invece no. La realtá si rivela ben diversa. La Finanziaria di Prodi e Padoa Schioppa si rivela, togliendo il velo dei buoni propositi, una mazzata pesante non solo verso i ricchi bensí anche al ceto medio ma soprattutto, fatto piú grave, anche ai meno abbienti.

Ripetere qui le cifre é un puro esercizio di copia incolla. Vi invito a leggere qui e qui.

Nel frattempo la frattura é compiuta, dopo il caso Telecom. Il Corriere é contro.

Assolutamente da leggere anche i posts di epistemes.org